1912 - LA DONNA PERFETTA PESAVA 78 CHILI E ADORAVA LE BISTECCHE


Pesava 78 chili e adorava le bistecche Ecco la donna perfetta nel 1912

Un articolo descriveva la figura femminile ideale: era Elsie Sheel, 24enne che amava le automobili e l'orticultura.


La donna perfetta nell’America del 1912 veniva considerata la signorina Elsie Rebecca Sheel, da Brooklyn, di statura piuttosto alta, sovrappeso (per i canoni odierni), amante dell’orticoltura e appassionata di automobili. Le sue misure venivano ritenute simili a quelle della Venere di Milo e la sua corporatura, invero piuttosto robusta, una garanzia di salute mentale e fisica. Era stata eletta tra altre quattrocento fanciulle della Cornell University da un medico (tale dottoressa Esther Parker), che aveva giudicato con occhio sapiente e la giusta formazione professionale le ragazze candidate, ritenendo che i criteri di perfezione fossero ben impersonati dalle misure di Elsie.

LA STAMPA DELL’EPOCA

 Il Sunday Morning Star la proclamava all’alba dell’ormai lontanissimo 1913 la donna perfetta, eleggendo i suoi canoni estetici un esempio di avvenenza e charme per tutte le donne dell’epoca. Ora la foto di questa ventiquattrenne di inizio secolo fa il giro della rete e ci ricorda ancora una volta quanto siano ondivaghi e cangianti i criteri di bellezza dell’umanità. Dalla Venere di Boticelli ad Ava Gardner, da Brigitte Bardot alle giunoniche modelle anni Ottanta, dalle androgine e anoressiche top model del terzo millennio all’esplosiva Marylin Monroe, per poi tornar nuovamente all’eleganza minimal e alla bellezza eterea di Audrey Hepurn o alla chioma e al sorriso esuberanti di Julia Roberts, passando per le maggiorate anni Sessanta e finendo con l’emaciata Kate Moss. La bellezza femminile ha seguito le mode e la cultura, adeguandosi non solo al cambiamento dei gusti, ma soprattutto delle condizioni di vita.

VIVA L’OPULENZA

Una delle prime caratteristiche che salta agli occhi di quella che il New York Times di quei giorni descriveva come «una donna perfetta, senza difetti» è l’abbondanza delle forme, a conferma che un tempo l’opulenza femminile veniva vista come sinonimo di avvenenza e di benessere, sovvertendo i moderni criteri che vogliono la donna sempre più magra. Secondo l’indice di massa corporea calcolato dalla blogger Kate Harding la "ragazza perfetta" sarebbe capitata oggi nella categoria "sovrappeso" e condannata probabilmente a una dieta ferrea. Ma un tempo le forme generose erano apprezzate, sintomo di salute e persino di ricchezza. Elsie stessa teneva al proprio fisico e dichiarava di mangiare soprattutto molte bistecche. Era piuttosto alta per l’epoca, misurando circa 1,69 centimetri. La circonferenza del seno era sugli 86 cm, quella della vita 76 e quella dei fianchi 100. Una moderna Venere di Milo la definivano i giornali, mentre la ragazza si dichiarava felice e spiegava la propria gioia anche nell’aver saputo sottrarsi alla dipendenza dalla danza e dal teatro.

BELLA FUORI E DENTRO  

Ma se è vero che la bellezza non è solo un fatto esteriore vale anche la pena di ricordare che la ragazza di Brooklyn aveva una certa personalità: convinta sostenitrice del voto alle donne e facente parte di un’avanguardia culturale, non prendeva mai caffè o tè, adorava le auto, studiava orticoltura e portò a termine i propri studi con molta soddisfazione. «Un corpo sano in una mente sana»: così la definiva la dottoressa Parker che l’aveva scelta tra centinaia di giovani come icona di perfezione. E forse il segreto di bellezza di questa ragazzona americana di inizio secolo era anche una buona dose di serenità e il fatto di essere in pace con se stessa. Un insegnamento senza tempo.

Di Emanuela Di Pasqua estratti "Corriere della Sera", 1, gennaio,2013,Roma. Compilati e adattati per essere postato per Leopoldo Costa

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