CHI HA INVENTATO LA MATITA?


La matita è uno strumento fondamentale della nostra vita, ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la sua invenzione è relativamente recente. Il minerale che permette la scrittura, la grafite, infatti, fu scoperto nel 1564 in Inghilterra, grazie a una violenta tempesta che ne portò alla luce un grosso giacimento. Inizialmente, il nuovo materiale venne utilizzato per marcare il bestiame e solo in seguito fu sfruttato anche per scrivere.
I primi e non proprio funzionali tentativi consistettero nell’avvolgere piccole schegge di grafite con del tessuto o del pellame. Nel 1565, uno studioso elvetico, Conrad von Gesner (1516-1565), descrisse, per la prima volta, una vera e propria matita, ovvero una mina inserita in un cilindro di legno, pratica e maneggevole, senza, però, citarne l’inventore.
Secondo una particolare tradizione, non verificabile, i primi a costruire questo utilissimo oggetto furono due italiani, Simonio e Lyndiana Bernacotti. La sua diffusione, comunque, partì dalla fine del XVIII secolo, grazie all’inventore francese Nicolas-Jacques Conté (1755-1805) e a quello austriaco Joseph Hardtmuth (1758-1816), i quali, quasi contemporaneamente, progettarono e pianificarono la produzione in serie della matita. La grafite, però, non era più pura, ma mescolata a dell’argilla, per ottenere una mina più compatta.

Estratti dalla rivista mensile "BBC History", (Italia) n. 17 settembre 2012. Compilati, digitati e adattati per essere postato per Leopoldo Costa.

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